mercoledì 15 settembre 2010

Una preghiera maldestra

E così eccomi, o Dio!
E' una preghiera maldestra
ormai senza chiavi
quella che ti presento
a spalle strette
e fianchi macilenti curvi di solitudine,
non chiedo la pace delle certezze
né la fine della lotta
e neppure il palliativo delle presenze
perchè mi sento ancora più solo
quando mi trovo tra la folla della strada.

Non voglio nenache toccare o sapere
tu assumi troppi volti
perciò chi riuscirebbe a vederti?
Dovrò proprio amare.
Non sfuggirò al rischio di me stesso
e a vivere al mio passo.
Crocifisso solitario
ti prego di non essere più un Dio vedovo,
come vino che spilla
apri il mio sepolcro
e il sangue che tu versi mi venerà la pelle.
Grido delle beatitudini,
giardiniere mattutino
guarisci la mia solitudine facendomi strada.

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