Se il pagano nella preghiera parla molto ne consegue che il cristiano deve parlare poco.
Alcuni potrebbero obiettare: "Se Dio conosce l'oggetto della nostra preghiera, e se conosce, prima che noi formuliano la preghiera, ciò di cui abbiamo bisogno, inutilmente rivolgiamo la nostra parola a chi sa già tutto". A costoro si può rispondere brevemente così: noi non siamo gente che racconta, ma uomini che supplicano. Una cosa è dire i nostri bisogni a chi non li conosce, un'altra è chiedere aiuto a chi li conosce. Là c'è la comunicazione; qui, l'omaggio. Là fedelmente narriamo le nostre sciagure; qui, da miseri quali siamo, imploriamo.
San Girolamo
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